La Fondazione Casa di Accoglienza Madre della Pietà Celeste nasce dall’ispirazione della Responsabile Nadia Bregoli. Le comunità La Casa di Besate, La Casa di Cesare, Villa Edvige, Villa Aurora, La Casa di Emma, la Chiocciola sono afferenti alla tipologia definita “Comunità socio-educativa” che ospita prevalentemente bambini e/o adolescenti allontanati dalla famiglia seguiti 24h su 24h da una équipe di educatori professionali.
Le comunità accolgono bambini, adolescenti, giovani adulti, mamme con i propri figli che vivono un momento di difficoltà a causa dei vissuti dolorosi e traumatizzanti.
L’accoglienza in Comunità ha la finalità primaria di assicurare la tutela dei bambini che stanno per nascere o dei minori, investendo, a tale scopo, sul sostegno e sullo sviluppo delle capacità genitoriali.
Villa Edvige e Villa Aurora comunità madre/bambino offrono a gestanti e madri una situazione protetta dove potere realizzare, anche con il sostegno degli operatori e dei servizi, una rilettura della propria situazione personale e familiare, una integrazione o reintegrazione della propria dimensione sociale e genitoriale e concretizzare un progetto di vita autonomo e adeguatamente tutelante per i figli.
La Comunità può altresì assicurare risposte di emergenza ospitano temporaneamente sia i bambini lasciati dalle madri che hanno interrotto il progetto di accoglienza in Comunità, sia le madri i cui figli sono posti in affidamento familiare o in altre collocazioni.
La Comunità ha come obiettivo principale l’accoglienza dell’individuo attraverso la realizzazione di progetti ad hoc. Il benessere psicofisico del minore o del nucleo è il focus centrale per gli interventi da attuare. Per portare a realizzazione questo obiettivo generale bisogna dare attenzione ai bisogni del minore, o del nucleo, siano essi di natura materiale, educativa, personale, psicologica e sociale. Le comunità educative sono strutture organizzate nei tempi e negli spazi, in grado di rispondere alle esigenze dei minori e delle mamme accolte.
La Comunità Educativa persegue i seguenti obiettivi:
- Offrire e assicurare un luogo adeguato ad uno sviluppo evolutivo armonico del bambino o del nucleo accolto;
- Garantire un affiancamento affettivo;
- Promuovere un positivo inserimento nella scuola e nei luoghi di socializzazione;
- Promuovere la ricerca di lavoro per favorire l’autonomia e l’indipendenza futura
- Porre il minore come persona, al centro di tutti gli interventi attuati;
- Facilitare la scoperta di attività e modalità di espressione del sé
- Avviare e consolidare i rapporti con i servizi sul territorio al fine di garantire e mantenere una rete di supporto anche una volta terminato il percorso in comunità.
In tutto ciò al primo posto poniamo l’accoglienza, vissuta in una dimensione famigliare dove l’empatia si integra con l’affetto, la cura della persona diventa calore e il minore o il nucleo mamma-bambino viene a conoscere una nuova modalità di “essere famiglia”, un nuovo modo di intessere relazioni. La comunità diventa perciò la Casa dove si abita, si vive, si ride, si piange, ma soprattutto si ama e ci si sente amati”. La comunità mira a fornire agli ospiti una struttura accogliente e sicura per rispondere alle esigenze psicofisiche e relazionali di ciascun minore, garantendo un ambiente di vita adeguato che sostituisca il nucleo familiare in condizione di fragilità e temporaneamente incapace di assolvere le proprie responsabilità genitoriali. Viene progettato un percorso educativo di cambiamento per accompagnare l’ospite verso una presa di coscienza di sé.
Le Case d’Accoglienza hanno al loro interno un’équipe multi-professionale che elabora i progetti educativi degli ospiti e che si prodiga ad offrire un clima di protezione e di cura, offre sostegno materiale, migliora le problematiche comportamenti, rinforza le funzioni psicologiche, migliora le competenze sociali e la relazione con la famiglia d’origine. Gli educatori tendono ad accompagnare la persona nel cammino della vita, attraverso una relazione significativa, intenzionale e sistematica, atta a far esprimere tutte le potenzialità della persona in crescita in particolare durante la fase dell’età evolutiva.
Collaboriamo infine con i servizi sociali presenti sul territorio della Regione Lombardia e con il Tribunale per minori di Milano e con il Tribunale Ordinario; la richiesta di inserimento in comunità parte dal servizio sociale competente che avrà il compito di presentare alla futura comunità la situazione del minore o del nucleo mamma-bambino, il profilo psicologico, il motivo dell’allontanamento, la situazione sanitaria e giuridica. Al momento del collocamento del nucleo in comunità, il servizio sociale e il coordinatore della struttura si accorderanno sulle modalità di inserimento e sugli obiettivi generali del progetto educativo individualizzato. Gli obiettivi sono volti all’accoglienza e a ricomporre la famiglia, rafforzando le risorse e lavorando sui limiti, ricostruendo i valori affettivi e parentali traumatizzati.
Qualche cenno sulle comunità, per maggiori dettagli scaricate la carta dei servizi sulla pagina relativa alla struttura..
Comunità minori
La Casa di Besate e La Casa di Cesare di Zerbolo’, accolgono rispettivamente minori di età compresa tra 3 e 18 anni, italiani e stranieri, di entrambi i sessi, in situazione di bisogno, segnalati dai Servizi Sociali Territoriali e dall’Autorità Giudiziaria, e propone loro un percorso educativo residenziale o semiresidenziale. La Comunità Educativa si riserva la possibilità di accogliere neomaggiorenni con prosieguo amministrativo qualora venisse richiesto al compimento dei 18 anni. Non si effettuano inserimenti di minori con patologia psichiatrica.
Comunità mamma/bambino
Villa Edvige sita in Zerbolo’ e Villa Aurora a Garlasco sono comunità educative mamma/bambino. Le strutture accolgono mamme che vengono ospitate insieme ai propri figli in seguito a varie situazioni: violenze subite, problemi economici, problematiche socio-ambientali, o per ragioni di protezione del minore e di sostegno alla madre di tipo pedagogico e psicologico.